Le site internet de l'Abbaye Sainte-Marie de Morimundo propose une reconstitution virtuelle de son scriptorium
http://www.abbaziamorimondo.it/biblioteca/scriptorium.htm

Il est possible de consulter partiellement en ligne le Ms 1 de la collection Obrecht de la "Western Michigan University" de Kalamazoo
http://luna.library.wmich.edu:8180/luna/servlet/view/search?q==%22MS%20001%22

et le Nouv acq Lat 1410, de la BNF (Paris)
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b84324835

Kalamazoo, Western Michigan University, Obrecht Collection MS 1. fol 2r

You need to be a member of Musicologie Médiévale to add comments!

Join Musicologie Médiévale

Email me when people reply –

Replies

  • http://www.centrorusca.it/news.htm


    PROGETTO BIBLIOTHECA MORIMUNDI

    Dal mese di giugno 2007 è in vigore una convenzione per la collaborazione scientifica con la Fondazione Ezio Franceschini di Firenze relativamente a un progetto di ricerca riguardante i fondi librari e documentari superstiti della biblioteca dell’abbazia cisterciense di Morimondo (Mi), il cui più cospicuo numero di manoscritti è attualmente conservato presso la Biblioteca del seminario vescovile di Como. Il progetto consiste nella realizzazione di un database informatico contenente le fotoriproduzioni digitali dei manoscritti e delle carte diplomatiche un tempo appartenute all’abbazia di Morimondo, nonché dotato di strumenti di consultazione bibliografica e di raffronto testuale volti a promuovere lo studio sistematico del fondo morimondese superstite (ammontante a una settantina di manoscritti), oggi diviso tra più di venti biblioteche sparse in tutto il mondo. Il progetto, finanziato dal CNR e sostenuto dalla Fondazione Franceschini e dalla Fondazione Rusca, è in corso di realizzazione per la cura del dott. Ernesto Sergio Mainoldi. Attualmente la Fondazione Rusca mette a disposizione degli studiosi, per la consultazione interna, un totale di 27 codici digitalizzati (numero parziale e in via di accrescimento), comprensivo dell’intero fondo dei manoscritti morimondesi conservati a Como, a cui si aggiungono diversi codici conservati in altre biblioteche, intendendo in questo modo agevolare e sviluppare, grazie agli strumenti informatici, la ricerca intorno a un fondo di primario rilievo culturale e artistico, che ha costantemente attirato l’interesse degli specialisti relativamente ai codici fisicamente conservati presso i locali della sua biblioteca.

This reply was deleted.