Nelle scorse settimane è sorta in Italia a Mandello del Lario (una cittadina sul lago di Como, diocesi di Como, rito romano) una polemica innescata dalle cosiddette "innovazioni" in campo liturgico-musicale volute dal nuovo arciprete della chiesa di San Lorenzo.
In queste "innovazioni", di nuovo c'è in realtà ben poco: le solite invecchiatissime interpetazioni (o meglio fraintedimenti) della "partecipazione attiva" secondo la vulgata anni '70: la cantoria non deve stare in cantoria ma fra la gente, largo alle chitarre, basta gregoriano e polifonia, bambini sull'altare alla consacrazione, insomma il consueto repertorio di amenità che, dati i risultati, sarebbe il caso di archiviare piuttosto che risuscitare.
Il coro ha detto "non ci stiamo", la discussione si è estesa ed è stata ripresa dal settimanale locale "La Gazzetta di Lecco".
Ne è nato un interessante dibattito: due settimane fa è uscita un'intervista al sottoscritto (nella quale fra l'altro ricordavo che i giovani non sono una massa di sciocchi da attirare in chiesa con qualche canzonetta o pantomima; mi chiedevo se questo tipo di catechesi sia più un'esperienza socializzante o un'autentica esperienza di fede; esprimevo l'opinione che i giovani siano più attratti da scelte chiare e forti che nella società odierna il gregoriano è sicuramente più controcorrente della chitarra ecc.); la settimana scorsa c'è stato un intervento più o meno compromissorio di una opinionista locale; e oggi 10 marzo 2012 è uscito sullo stesso giornale il bellissimo contributo di p. Gianfranco Vianello rettore della casa del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) di Lecco: dunque tanto più interessante in quanto viene da un Padre missionario (anche l'arciprete di Mandello è un missionario).
Questo ultilo articolo è molto interessante e penso possa interessare a molti lettori del blog.Gregoriano%20e%20Liturgia_Vianello%20MD.pdf
Replies
No... al contrario! E' il calore con cui hanno partecipato che mi ha colpito.
In che senso? Le sembra che non avrebbero dovuto dir nulla?
A me sembra incredibile il fatto stesso che la polemica abbia avuto luogo! Quanta partecipazione attiva... complimenti.
Credo che il prof. Rusconi abbia ragione quando afferma che: questo tipo di catechesi è più un'esperienza socializzante che autentica esperienza di fede. Purtroppo, i fraintendimenti delle disposizioni sulla musica sacra o santa come lo è il gregoriano e la malafede di taluni producono questi risultati.
Purtroppo, caro Luca, le cose stanno esattamente come dici. L'arciprete ha agito così certo per convinzioni sue, ma anche perché da parte del vescovo c'è stato un impulso a livello diocesano a rendere più "animate" e "giovani" le Messe. Quanto a sorvegliare, sorvegliano: se in quella diocesi un parroco cantasse una Messa con canto gregoriano e peggio ancora in latino, sarebbe severamente rimproverato. Senza parlare del rito antico, che a dispetto del Motu Proprio e dell'instructio Universae Ecclesiae è severamente proibito. Eppure qualcosa si muove. Tex Willer non ci salverà, ma la gente non accetta più tutto supinamente come un tempo. Speriamo!